Natale è vicino, mancano solo le 4 settimane dell’Avvento.
Di questi tempi quand’ero ragazzo già mi mettevo in moto per essere pronto a iniziare in presepe il giorno dopo l’Immacolata. Tiravo fuori la scatola dei pastori per vedere se erano tutti sani, se bisognava sostituirne qualcuno ormai non più riparabile dopo l’ennesima “incollatura” di qualche testa o qualche altra parte del corpo che si era rotta. Incollare?! L’Attak non esisteva, altre colle mi erano sconosciute. L’unico modo che io conoscevo per riattaccare teste e arti era la cera. Si, quella delle candele o dei lumini.
Erano fatti di creta i pastori di allora, non in resina o plastica infrangibili. Ricordo che si rompevano perché li spostavo continuamente: i pastori come i Re Magi si dovevano avvicinare alla Capanna. Per sostituire i pastori bisognava fare un giro da Genoveffa prima che i pezzi più belli fossero finiti. Ci si andava anche per vedere le novità, nuovi pastori, casette, pecorelle, provole, meloni, trezze d’aglio, ecc. Ogni anno si comprava qualcosa di nuovo perché il presepe fosse sempre più bello. Diverso, anche se sempre uguale.
Andavo a “caccia” di pezzi di sughero, cosa tutt’altro che facile da reperire: si trattava di materiale prezioso per i nostri pescatori che lo portavano dalla Sardegna per farci le panje (galleggianti per gli attrezzi da pesca). Mio padre conoscendo la mia tendenza a far sparire le sue panje di scorta le teneva chiuse a chiave nella grotta.
Quando non riuscivo a reperire tutto il sughero che mi serviva, ripiegavo sulle cioppere (radici di canne), con le quali integravo i monti e le valli del mio presepio. Bisognava scavarle un po’ prima in modo che per Natale non fossero troppo bagnate.
Andavo in perlustrazione ‘n coppa i Craunelle (località alle pendici del Monte Guardia), per individuare i canali nei pressi dei quali c’erano le pastocchie (muschio) più belle e le zone dove abbondavano lintierne (lentisco) e pugnienti (asparagina). La prima specie si usava per metterela sullo sfondo del presepe, mentre la seconda serviva ad appoggiarci sopra dei piccoli batuffoli di bambagia per dare l’effetto neve.
Insomma si cominciava a prepararsi un mese prima.
I tempi sono cambiati, ma la magia del presepe è sempre grande. Oggi più che mai.
L’Associazione Cala Felci, insieme alle Parrocchie di Ponza e Le Forna, col patrocino della Comunità d’Arcipelago, per valorizzare e rilanciare l’usanza dell’allestimento dei presepi, in quanto espressione del sentimento religioso popolare e anche per far riscoprire, soprattutto ai giovani, la poesia del Presepe e, infine, per invogliare tutti a vivere con più partecipazione ed unità comunitaria lo spirito del Natale,
invita
tutte le famiglie, i bambini e i ragazzi a prepararsi a partecipare al concorso-mostra:
I Presepi ‘i Ponza
Che si divide in due sezioni:
1. U presepio a casa mia.
Una giuria passerà casa per casa per fotografare e valutare le opere di coloro che intenderanno partecipare al concorso. Il presepe potrà essere costruito con qualsiasi materiale e dimensione. I vincitori saranno premiati. La gara è aperta a tutti e sarà disciplinata da un apposito regolamento.
2. I presepi piccirilli
Per diffondere la “cultura del presepio” presso i più giovani ci sarà anche una mostra di presepi di limitate dimensioni, costruiti dai più piccoli (possibile l’aiuto dei genitori) per essere esposti in mostra presso……….Ci saranno premi per i vincitori. La gara sarà disciplinata da un apposito regolamento.
I DETTAGLI NEI PROSSIMI GIORNI
fs/