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I Bancherrotta - Ass. Cala Felci

I Bancherrotta

Nei RACCONTI DEL PORTO (in edicola e in libreria a 4 €) avevamo lasciato alcune pagine bianche, sperando che ciascun lettore buttasse giù qualche ricordo, fosse spronato a rovistare nelle carte di famiglia.
Giancarlo Trombetta, che vive a Torino, le ha utilizzate tutte.
Mandate foto, ricordi e appunti a
info@ponzacalafelci.com; non vi preoccupate se manca qualche virgola, alle rifiniture provvederemo in fase di editing.
Nelle nostre piccole storie passa tanta Storia.ECCONE UNA ARRIVATA FRESCA FRESCA

I BANCHERROTTA

di Gianfranco Trombetta

A Ponza ci chiamano i Bancherrotta ma nessuno sa perché.
Mio fratello è Giuannino ‘i Bancherrotta o il Bancherrotta che sta a Pontinia; io sono Gianfranco ‘i Bancherrotta – anche se il mio vero nome è Giacomo- oppure il Bancherrotta che sta a Torino.

FOTO: Gianni, Gianfranco, Famiglia

Nel bel libro di Silverio Mazzella, Ponzesi gente di mare, c’è la fotografia di mio nonno Silverio Mazzella con la didascalia:
L’armatore Silverio Mazzella detto Bancherrotta. Il figlio Antonio continuerà il lavoro del padre ereditando il bastimento e il fratello Cristofaro comprerà la burchiella Maria G insieme al cognato Michele Conte.
Nacque a Ponza il 3 settembre 1876. Si sposò il 20 gennaio 1904 con Anna Maria Mazzella (Ponza, 24/10/1881-Latina, 16/11/1946).
Silverio vendeva il carbone nel magazzino dove c’è ora il Winspeare bar. Di domenica, in piazza del Comune, vestiva sempre con giacca e cravatta. Faceva il presepe più bello di Ponza.

FOTO: Nonno Silverio Mazzella

Alcune settimane prima di Natale, nonno Silverio liberava la stanza d’ingresso della sua casa, sopra la loggia del Giudicato, e la utilizzava interamente per il presepe; le statue erano grandi e belle, alla sua morte furono donate alla chiesa. Tutta Ponza passava a visitare il presepe di Bancherrotta. Mio nonno era un allegrone, amava circondarsi di amici, chi lo ha conosciuto lo ricorda come persona dal cuore grande e generoso.

Il fratello di nonno Silverio era Cristofaro detto ‘u Kaisèr.
Cristofaro (11/10/1913- ?) sposò Lucia Coppa; ebbero tre figli: Dialmina, Giuseppe detto Ninotto, Argia.
Cristofaro con la sua burchiella pescava aragoste, poi raggiungeva Marsiglia e le vendeva. I francesi erano grandi estimatori del crostaceo ma approfittavano della concorrenza tra i pescatori e spuntavano prezzi bassi. O forse erano molto bravi a contrattare; come disse il capitano Sandolo: “A Marsiglia, incredibile: le criature, ancora piccole e già parlano francese!
Un giorno Cristofaro attraccò al porto di Marsiglia col suo carico di aragoste e notò che non c’erano altre burchielle. La domanda di aragoste era, come al solito, alta, e lui era l’unico venditore; avrebbe sfruttato la condizione di (temporaneo) monopolio,  avrebbe fissato il prezzo e non lo avrebbe calato neanche di una lira! Condusse la trattativa con grande soddisfazione.
Appena prima della stretta di mano conclusiva, si profilarono all’orizzonte le vele dei fratelli De Luca, altri venditori di aragoste; gli acquirenti decisero che l’acquisto poteva essere ritardato di qualche ora. Cristofaro, oltre a veder sfumare il lauto incasso, dovette beccarsi anche lo sfottò dei paesani: “Hai fatto la fine del kaisèr: voleva vincere tutto e ha preso una grande batosta.” Non si erano ancora spenti gli echi della Prima Guerra, con la sconfitta della Germania e del suo imperatore-kaiser Guglielmo II.

FOTO (Musco) : La Loggia del Giudicato o Palazzo del Giudicato

 

 

Edicola della Madonna del Carmine, sulle scale che conducono alla loggia del Giudicato.

 

 

I miei nonni Silverio e Anna Maria ebbero quattro figli: Antonio, Clotilde, Salvatore e Maria.
Antonio sposò Filomena Laddomada detta Ninuccia; ebbero due figli: Silverio e Anna.Clotilde e Salvatore morirono a pochi anni.


foto di gruppo  Maria Mazzella con le amiche

Maria Mazzella (col vestito a quadretti), Candiduccia Di Fazio (al centro) Filomena D’Arco (in alto a destra) e altre amiche, in occasione di una pasquetta anni ’30.

Maria era mia madre. Nacque a Ponza il 21/10/1916.
Sposò il piemontese Pietro Trombetta, che era venuto a Ponza per lavoro: era in Polizia, fu addetto alla sorveglianza dei confinati. Qualcuno ancora lo ricorda al seguito di Tito Zaniboni che, da buon ex alpino, procedeva ad andatura spedita per le vie di Ponza, costringendo la scorta a rincorrerlo.
Mia madre Maria morì a Ponza il 9 giugno 1980.
Mamma, Nonni e Bisnonni riposano a Ponza, nella cappella Sandolo.

FOTO: loculo

La famiglia di mia madre era numerosa. Degli altri componenti scriverò in una prossima puntata.

 

Foto e didascalie:

-Gianni: Giovanni Trombetta (nato   a Ponza il 15/4/943) a pesca a Portovenere.

-Gianfranco: Gianfranco Trombetta (nato a Latina il 21/2/1947) a pesca a Portovenere

-Famiglia:  da sin:Gianfranco e Mariagrazia, Elisabetta e Giovanni

 

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