di Rita Bosso
Ci lascia Teresa Fabbri Caretti.
Aveva 84 anni.
La sua esistenza è stata strettamente legata alle vicende del confino; Teresa era infatti figlia di Carlo Fabbri e di Giuseppina Bosso.
Carlo Fabbri
Lui fu confinato a Ponza dal 1933; già lo zio Luigi, figura di primo piano del movimento anarchico, era stato relegato a Ponza nel 1898.
Carlo e Giuseppina si sposarono nel 1936.
Le donne che si legavano a confinati e le loro famiglie subivano pesanti ritorsioni; nel caso di Giuseppina, uno zio e un fratello, dipendenti postali, subirono il licenziamento.
Nel 1943, dopo la caduta del fascismo, Carlo volle lasciare Ponza per partecipare alla Resistenza; la barca su cui si trovavano incagliò in un cavo antimine, si ribaltò, Giuseppina -incinta- finì in acqua e si ammalò; morì per i postumi dell’incidente.
Carlo partecipò all’esperienza della Repubblica d’Ossola; catturato dai nazisti, si diede la morte.
La piccola Teresa fu cresciuta dagli zii paterni, a Intra; frequentava regolarmente Ponza, accolta amorevolmente dagli zii Candida e Vincenzo e, anche dopo la loro morte, tornava ogni estate insieme al marito, alla figlia Giuseppina Caretti – docente di Bioscienze presso l’Università Statale di Milano- al genero e ai nipoti.
Teresa è la destinataria di una lettera del padre che è uno struggente testamento spirituale; Assunta Scarpati ha ricordato più volte che il Primo Maggio toccava a lei darne lettura.
Potete ascoltarla cliccando sull’audio.