Cinquanta miglia tra Ponza e Procida (5)

di Rita Bosso

Un grande portiere ponzese sui campi di Procida: Enzo Gargano

Cinquant’anni fa, a Procida, Enzo ‘u Punzese era popolarissimo; nei bar del porto analizzavano le sue parate, giù alla Chiaiolella commentavano rimesse e deviazioni. Enzo Gargano, classe 1953, ha indossato la maglia numero uno di entrambe le squadre procidane: la Juve Procida e la US Procida.
Appena mise piede sul campo d’erba di Procida, Enzo esclamò: “Ma questo è un materasso!” Bisogna capirlo: a Ponza si giocava sul campo di pietre di Le Forna costruito dalla Samip su insistenza del padre di Enzo, il mitico Peppe Baffone che, in gioventù, era arrivato a giocare nel Venezia. Nel 2014 fu insignito del titolo di Ponziano Benemerito per il contributo dato allo sviluppo del calcio ponzese.

Calciatori ponzesi- Peppe Baffone è il secondo da sin. in piedi
la visita del cardinale D’Urso a Procida; al centro è il prof. Arcangelo Esposito; Enzo Gargano è in seconda fila, col braccio al collo

A Procida Enzo Gargano arrivò per caso. Dopo la scuola media era fermamente deciso a continuare gli studi, scelse un istituto per elettrotecnici a Foggia, preparò la valigia e partì. Giunto in Puglia, scoprì che l’istituto non aveva più posti disponibili; tornò a Ponza senza neanche disfare la valigia.
Dopo poco sbarcò a Ponza Arcangelo Esposito, procidano, professore di materie letterarie; l’istituto professionale per le attività marinare di Procida rischiava la chiusura per mancanza di iscritti e i procidani non erano disposti a perdere un pezzo della loro storia; andarono a cercarsi gli alunni sulle isole più prossime, le Ponziane.

Peppe Baffone- album Gargano

Il professor Esposito avrebbe dovuto cercare interlocutori istituzionali (il sindaco, il preside, il prete), illustrare il progetto, tirarla per le lunghe; ma era procidano, di porti ne capiva, sapeva pesare con un’occhiata gli uomini che si aggiravano in banchina; appena mise piede sul molo Musco individuò il suo referente: Peppe Baffone. I motivi li ha spiegati Domenico Musco in un racconto delizioso contenuto nel libretto I racconti del Porto.
Peppe diede la sua adesione, destinò un angolo del magazzeno della cooperativa facchini a segreteria della scuola; raccolse subito tredici iscrizioni. Uno dei tredici iscritti era suo figlio Enzo.

Quel diploma da capitano di lungo corso preso a Procida, Enzo non l’ha mai utilizzato, però ha passato la vita in divisa: quella di vigile urbano del Comune di Ponza.
Oggi ricorda con commozione e gratitudine gli anni trascorsi a Procida; “Dobbiamo gemellarci”, propone.

continua

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