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Se n’è andato Gigi Proietti, un ponzese come noi. - Ass. Cala Felci

Se n’è andato Gigi Proietti, un ponzese come noi.

 

Hai deciso de chiude lo spettacolo della tua  vita con ‘na Mandrakata. Pecchè come la vuoi chiamà stà cosa di  scegliere di uscire dalla scena della vita nello stesso giorno in cui sei nato, che poi è anche il giorno dei morti? ‘Na Mandrakata, ‘na grandissima Mandrakata. Sei stato un grande ed hai chiuso da grandissimo.

Adesso, in queste ore, tutti i mezzi d’informazione del mondo stanno dando la notizia della tua scomparsa pubblicando tempestivamente il tuo coccodrillo, che certo avevano pronto e aggiornato per accompagnarlo alla notizia della tua scomparsa.

Io il coccodrillo pronto non c’è l’ho, ma ti voglio ricordare lo stesso. Ti voglio ricordare da ponzese, in maniera semplice, come se fosse scomparso uno che conosci da cinquantanni, l’amico che abita nella casa vicina. Quello che incontri al bar e con cui scambi quattro chiacchiere: una battuta sul tempo, una sulla Roma e un’altra sulla festa di San Silverio, il santo patrono dell’isola di Ponza.

Si perché Gigi Proietti lo incontravo tutti gli anni a Ponza, dove ha una casa a Santa Maria. Lo incontravi al bar da Ernesto o magari a fare il bagno in una delle calette dell’isola col suo gozzo blu e mogano (negli ultimi anni col gommone) e parlavi con lui come con un amico, un paesano. E paesano lo era per davvero:  il Consiglio Comunale di Ponza l’anno scorso gli aveva conferito la cittadinanza onoraria.

Voglio infine ricordare quella serata di un San Silverio di tanti anni fà. Non ricordo l’anno, mi pare fosse il ‘76, ma ricordo benissimo che  salisti sul palco (che quell’anno era stato allestito nella piazzetta di Sant’Antonio). Era una serata fredda e ventosa che tu scaldasti regalandoci uno spettacolo indimenticabile da grandissimo attore, che tra l’altro comprendeva un tuo omaggio al nostro Santo in rima romanesca(*). Sta cosa di sicuro nei coccodrilli dei giornaloni non c’è. E’ ‘na cosa, nostra, tra amici, tra paesani.

Gigi ora ti saluto, permettimi di abbracciare virtualmente Carlotta, Susanna e Sagitta.

(*)

Era l’anno 1976 e la festa di San Silverio del 20 giugno fu rimandata di una settimana a causa delle elezioni, il 26 ci fu un forte levantata e Gigi Proietti in quell’occasione dedicò questa sua poesia:

S.Silverio… S. Silverio

dimme ’n po’: te pare serio

che arivati a fine giugno

te presenti co’ ’sto grugno

Tempo incerto, traballante

’n po’ scirocco, ’n po’ levante

e ce fai sbatte li denti

invece de smorza’ li venti

 

Silverio, che è successo?

Nu’ lo dì, forse ho capito

che cos’è che nun te piace

e che nun te mette in pace:

È che il giorno tuo augurale

pe’ ’na strana coincidenza

va a fini’ nella scadenza

der periodo elettorale

e già questo te ’ndispone

e nun l’hai mannata giù

poi stavorta perdippiù

c’è da di’ che l’elezione

l’hanno pure anticipate

T’hanno messo er manifesto

su li muri insieme a quelli:

tutti boni, tutti belli

che hanno sempre solo chiesto

Certo che ce vo’ coraggio

ad affiggete sur muro

’nzieme a chi cor core duro

sta a elemosina’ un suffragio

Ma te pare che t’ammischi

co li giochi der potere?

Tu sei Santo e c’hai piacere

de pote’ evita’ ’sti rischi

È pe’ questo che t’incazzi

e fai muove cielo e mare

voi ’nforma’ a parole chiare

st’ammuchiata de pupazzi

Però all’ultimo minuto

tu diventi tollerante

fai carma’ pure el levante

e ce dai er tuo benvenuto

T’aringrazio S. Silverio

e te dico a tutto core

sei davvero un gran signore

ci ho piacere che sei serio

Testo del post di ALessandro Balzano  da PONZA TODAY

La foto è di Alfio Boschi tratta da Radio Luna Notizie

 

 

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